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progetto scuola

Ricordare la Shoah, oggi. E domani?

Il progetto: leggere «Il museo delle penultime cose» a scuola

destinatari: studenti delle scuole medie superiori

Una legge del Parlamento italiano (la n. 211 del 2000) ha istituito «Il Giorno della memoria», allo scopo di ricordare “la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”.

Per questo, la scuola è chiamata a essere sede e propulsore non solo di cerimonie, ma anche di “incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione”, su quello che la Shoah è stata nel nostro paese. L’obiettivo, evidentemente, non è solo volgersi indietro, ma anche provare a osservare il tempo e il mondo che ci attende, ossia “conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere”.

Il mondo in cui vivremo domani sarà quello che siamo stati in grado di progettare oggi.

I progetti realizzati dagli studenti nell’ambito delle iniziative relative al Giorno della memoria hanno di solito come punto di riferimento il passato. Immagini, incontri, testimonianze, sono orientati – comprensibilmente e necessariamente – a far conoscere quello che è accaduto in Italia tra il 1938 e il 1945. A quai vent'anni dall’entrata in vigore della legge n. 211, fermo restando la necessità di ricordare ciò che è stato, è possibile tuttavia coinvolgere gli studenti in un progetto di narrazione che utilizzi un’opera di fantasia per renderli consapevoli del passato e immaginare il futuro.

Il progetto parte da alcuni interrogativi chiave:

  • Che succederà quando non ci saranno rimasti più testimoni della Shoah?

  • Come verrà raccontato l’ultimo testimone?

  • Come verrà spiegata la Shoah dopo l’ultimo testimone?

 

I temi del romanzo

Il tema principale del romanzo è immaginare un futuro senza più testimoni della Shoah.

Inoltre, la lettura de «Il museo delle penultime cose» sollecita i giovani lettori a riflettere su temi collaterali e di portata più generale, come la conservazione della memoria, l’identità del nostro paese, l’antisemitismo, i rapporti interreligiosi.

Il Museo della Shoah, collocato dentro Villa Torlonia, è infatti al centro delle tensioni tra chi vuole conservare e mantenere la memoria, e chi intende invece abbandonarla.

C’è poi il tema più politico. Il romanzo si sviluppa mentre il paese registra un’importante novità: le prime elezioni presidenziali vedono la vittoria di un outsider, alla guida di un movimento che ha come programma, semplicemente, la felicità della nazione. La realtà, tuttavia, si dimostra diversa dagli slogan scanditi in campagna elettorale, e le tensioni sociali che attraversano il paese si faranno sentire drammaticamente anche sui protagonisti del romanzo.

 

Obiettivi del progetto di lettura: gli incontri e il laboratorio didattico

La lettura de «Il museo delle penultime cose» vuole essere d’aiuto agli insegnanti per coinvolgere gli studenti sul Giorno della memoria, attraverso un’opera di fantasia che li aiuti a comprendere sia cosa è successo nel nostro paese durante la persecuzione ebraica, sia a interrogarsi su come mantenere viva la memoria nel prossimo futuro, quando saranno donne e uomini adulti.

È  possibile costruire gli incontri con gli studenti in due modi, alternativi o complementari:

∙ un incontro aperto, che partendo dalla lettura del romanzo li stimoli a riflettere su quello che accadrà quando non ci saranno più testimoni, e sulla responsabilità, collettiva e individuale, di preservare la memoria, non solo della Shoah, ma in generale del nostro paese.

∙ dei laboratori, organizzati in uno o più gruppi, in cui l’incontro con l’autore potrebbe essere un’opportunità per avviare un confronto più generale, che cioè sappia coinvolgere gli studenti sulle tecniche di narrazione utilizzate, esaminando insieme la struttura del testo, riflettendo sulle ricerche d’archivio effettuate, e sulla preparazione che sta a monte di un romanzo che possiede una prospettiva storica rivolta sia al passato che al futuro, nonché sui modi di costruzione dei personaggi e dell’intreccio.

Proporre in lettura «Il museo delle penultime cose» alle classi superiori, nell’ambito delle attività svolte per Il Giorno della memoria, può essere un modo per avvicinare gli studenti al tema della Shoah attraverso un testo narrativo che li veda non solo “spettatori” di eventi commemorativi, ma li coinvolga come lettori.

«Il museo delle penultime cose», basato su un’accurata ricerca storica, può così essere un ulteriore modo per riflettere attorno alla data simbolica del 27 gennaio, e aiutare sia le nuove generazioni (i c.d. “Millennials”), che chi è chiamato ad educarle, a trovare nuovi percorsi per raccontare e ricordare quello che è stato.  

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